31 Marzo 2012
Vinitaly: tipicità, eccellenza, territorio
“E’ un consuntivo felice quello che possiamo trarre da questo Vinitaly non solo per la vivacità commerciale registrata dalle nostre aziende ma anche e soprattutto per la visione di unità che questa Sicilia offre ai suoi diversi interlocutori,
anche in vista dell’entrata in vigore della DOC Sicilia”.
Così il direttore generale dell’IRVOS Dario Cartabellotta commenta il Vinitaly siciliano edizione 2012. “Un tempo gli affari si concentravano su alcuni grandi marchi storici, oggi anche le piccole aziende riescono ad avere un mercato e a costruire relazioni commerciali stabili con l’estero, frutto di un cambiamento generazionale che ha consentito alle aziende di accrescere illoro know how. Anche, in questo caso, il modello da noi sposato di rappresentare la Sicilia del vino, con tante Sicilie che convivono sinergicamente tra loro – spiega Dario Cartabellotta – risulta appropriata e vincente: appropriata perché registra una realtà diversificata che tiene in conto le differenti esigenze degli attori in campo. Vincente perché riesce a dialogare meglio con i mercati che, anche loro, si differenziano per domanda, canale e stile di consumo. Una Sicilia del vino più plurale risponde meglio alle pluralità espresse dal mercato, soprattutto internazionale. L’Appeal della Sicilia si è rafforzato con le peculiarità dei singoli contesti produttivi della nostra isola: dai vini di montagna dell’Etna a quelli prodotti da una viticoltura eroica delle nostre isole minori, senza dimenticare l’area del ragusano con il Cerasuolo di Vittoria, i vini delle Terre Sicane o del trapanese e marsalese”.
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