19 Dicembre 2024

IRVO celebra l’eccellenza del Marsala al Vinacria – Ortigia Wine Fest: la masterclass di Gianni Giardina sul vino che racconta la Sicilia

Dal 14 al 16 dicembre 2024, Siracusa si è trasformata nella capitale del vino e della cultura siciliana: si è tenuta qui la prima edizione del “Vinacria – Ortigia Wine Fest”, con più di 60 cantine, oli d’eccellenza, liquori locali e ospiti di prestigio che hanno affollato l’Antico Mercato di Ortigia per celebrare la ricchezza del territorio, tra tradizione, innovazione e futuro dell’enogastronomia isolana.

Tra gli appuntamenti più importanti del Festival, la masterclass “Perpetuo e Marsala: due anime, un territorio”, tenuta dall’enologo dell’IRVO Gianni Giardina e dal sommelier Mauro Lo Iacono. Un viaggio tra storia, terroir e sfide contemporanee, che accende un faro sul Marsala, simbolo dell’eccellenza e dell’unicità dei prodotti siciliani.

Il Marsala: dalla Sicilia al mondo

Con oltre due secoli e mezzo di storia, il Marsala è un pezzo di cultura siciliana, un antico testimone dell’identità dell’Isola. La sua storia inizia nel 1773, quando il commerciante inglese John Woodhouse, attratto dalle qualità uniche dei vini locali, introdusse tecniche di fortificazione e avviò la produzione di quello che sarebbe diventato il primo vino italiano con una fama internazionale.

“Se la Sicilia è conosciuta nel mondo per i suoi vini, lo deve al Marsala”, sottolinea Giardina. Per lungo tempo, il Marsala è stato sinonimo di eccellenza: un vino esportato ovunque, dai salotti dell’aristocrazia europea alle comunità di emigrati italiani negli Stati Uniti.

Tuttavia, con il passare degli anni e i cambiamenti socio-economici, il Marsala ha affrontato momenti difficili. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il proibizionismo negli Stati Uniti e l’orientamento di alcune aziende verso produzioni di massa hanno contribuito a offuscare l’immagine di qualità di questo vino. “Il Marsala è stato ridotto a un prodotto da industria alimentare o a una base per creme aromatizzate e ha perso così il prestigio di un tempo”, racconta l’enologo. Oggi, però, grazie agli sforzi di consorzi e istituzioni come l’IRVO, il Marsala vive la sua rinascita, con il ritorno a standard di qualità elevati, una promozione più consapevole e la valorizzazione delle sue tipologie.

29 sfumature di Sicilia

Infatti, una delle caratteristiche più affascinanti del Marsala è la sua straordinaria varietà: le 29 tipologie ufficiali si differenziano per colore, contenuto zuccherino, invecchiamento, metodo di produzione e ciascuna tipologia è ideale per esaltare particolari momenti gastronomici.

Dall’accompagnamento ai dessert, come i cannoli e la cassata, fino agli abbinamenti con piatti salati, il Marsala si rivela sorprendentemente versatile e infrange lo stereotipo che lo vede relegato esclusivamente ai dolci. Le sue note complesse di frutta secca, spezie, miele e vaniglia lo rendono ideale anche con formaggi stagionati, carni brasate o ricette della tradizione siciliana.

Il Perpetuo: il vino da cui tutto ha avuto origine

“Il Perpetuo era il vino delle famiglie marsalesi, simbolo di festa e tradizione”, racconta Giardina. Questo vino, prodotto con il metodo della solera – dove ogni anno si aggiungeva vino nuovo a una base vecchia – era destinato ai momenti più importanti della vita: matrimoni, nascite e celebrazioni”. A differenza del Marsala, il Perpetuo non era alcolizzato, ma si distingueva per la sua struttura e complessità, ottenuta grazie a tecniche tradizionali come la fermentazione in bianco e una torchiatura intensa. Il risultato era un vino longevo, capace di mantenere intatte le sue qualità per decenni.

“Riproporre il Perpetuo oggi significa recuperare una tradizione antica e raccontare la Sicilia attraverso il suo passato”, dice Giardina.

Il ruolo del territorio e la promozione del Marsala

Il Marsala non esisterebbe senza il suo territorio. La zona di produzione si concentra principalmente nella Sicilia occidentale, dove le uve Catarratto, Grillo e Inzolia prosperano grazie a un clima caldo e ventoso e a suoli ricchi di minerali.

“La Sicilia è un terroir unico, ma i Marsalesi stessi devono credere nel loro prodotto”, afferma Giardina. Il futuro del Marsala dipende dalla capacità di promuoverlo non solo all’estero, ma anche tra gli abitanti di Marsala e dell’intera Regione. “È fondamentale che i ristoratori ei produttori locali si impegnino a farlo conoscere come un prodotto d’eccellenza”, aggiunge.

L’IRVO, con eventi come il Vinacria – Ortigia Wine Fest, sta lavorando per riportare il Marsala al centro della scena enologica internazionale. Attraverso masterclass, degustazioni e collaborazioni con i consorzi di tutela, si punta a rafforzare la percezione del Marsala come vino di alta qualità, capace di competere con i grandi vini del mondo.

Marsala: una storia da ri-scoprire

La masterclass di Gianni Giardina al Vinacria è stata un’opportunità per immergersi nel mondo del Marsala e riflettere sul suo legame con la storia e la cultura siciliana.

I partecipanti hanno avuto la possibilità di scoprire le caratteristiche di questo vino e il ruolo che ha avuto nel rendere la Sicilia una delle regioni vinicole più prestigiose al mondo. Durante l’evento, Giardina ha sottolineato l’importanza di tornare a un prodotto di qualità e puntare sulla valorizzazione del Marsala come vino da tutto pasto ed emblema della tradizione siciliana.

Al Vinacria – Ortigia Wine Fest, l’IRVO ha confermato, ancora una volta, l’importanza della promozione e della conoscenza delle eccellenze locali. Con il sostegno di eventi come questo, il Marsala e gli altri prodotti del territorio guadagnano il loro posto d’onore nel panorama enologico internazionale e diventano il simbolo di una tradizione secolare che vive tutt’oggi, come sinonimo di qualità ed eccellenza.

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