Istituto Regionale del Vino e dell'Olio

Born in Sicily, a partire dalla formazione

Il “Born in Sicily”: non semplicemente un marchio ma una risorsa. Una grande ed importante risorsa dalla quale partire per salvaguardare, valorizzare, rilanciare, soprattutto, l’immenso patrimonio enogastronomico e non solo siciliano. Un patrimonio che abbraccia e che trascina con sè la cultura di un territorio, la storia, la tradizione. La nuova legge n. 19/2013, fortemente portata avanti dall’assessore alle Risorse agricole ed alimentari Dario Cartabellotta, comincia a prendere forma e realtà.

Anche in contesti come quello che si è svolto ieri, sabato 15 febbraio, presso le Cantine Patria a Castiglione di Sicilia, sulle pendici dell’Etna. organizzato dalla società di formazione Civita Srl in collaborazione con l’IRVOS (l’Istituto Regionale Vini ed Oli di Sicilia) mira alla valorizzazione delle eccellenze del patrimonio enogastronomico siciliano ma anche del capitale umano e proprio per questo si inserisce nell’ambito di G.I.A.R.A. l’ultimo piano formativo messo a punto dalla società catanese, finanziato da Fondimpresa.  Incontro organizzato dalla società di formazione Civita Srl in collaborazione con l’Istituto Regionale dei Vini e degli Oli di Sicilia. Valorizzazione delle eccellenze del patrimonio enogastronomico siciliano ma anche del capitale umano: è stato infatti presentato G.I.A.R.A. (Generare Innovazione nell’Agroalimentare per Rafforzare le Aziende), l’ultimo piano formativo messo a punto dalla società catanese e finanziato da Fondimpresa. “La tutela e la valorizzazione delle biodiversità dell’agroalimentare siciliana passano attraverso la declinazione della qualità applicata alle aziende, alla gestione dei processi, ai prodotti. – ha commentato il direttore generale dell’IRVOS, Lucio Monte – Fare sistema è fondamentale tra le strutture pubbliche e i produttori che stanno dentro i consorzi”.

Un convegno partecipato e che ha messo sul tavolo tematiche calde che riguardano il settore dell’agroalimentare siciliano. Settore tra l’altro cardine dell’economia dell’Isola. Presente l’assessore Cartabellotta: “Tutte le produzioni nate in Sicilia sono oggetto di valorizzazione del piano di sviluppo rurale in modo tale che si esaltino le radici e l’identità dei cibi che vengono generati dalla nostra terra. Bisogna rafforzare – ha aggiunto – il tessuto produttivo e dare spazio alla formazione del capitale umano finalizzato sia alla internazionalizzazione che a migliorare l’accoglienza e la ricettività del territorio”. Il dibattito, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti dei GAL dell’Etna e dell’Alcantara nonché Pino Franchina del CdA OBR Sicilia, è stato moderato da Fernanda D’Amore della Civita. “E’ fondamentale il ruolo della formazione – ha ribadito – perché il fattore differenziale è costituito proprio dal capitale umano, ossia dalla cultura professionale e dalla capacità innovativa dei soggetti che gestiscono ed operano nell’impresa, nella ricerca, nelle istituzioni pubbliche, nel territorio”. Solo in questo modo “si può creare sviluppo”. “La tutela la valorizzazione delle biodiversità dell’agroalimentare siciliana passa attraverso la declinazione della qualità applicata alle aziende, alla gestione dei processi, ai prodotti – ha concluso Lucio Monte di GAL Terre Etna e Alcantara – Fare sistema è fondamentale tra le strutture pubbliche e i produttori che stanno dentro i consorzi” “La tutela la valorizzazione delle biodiversità dell’agroalimentare siciliana passa attraverso la declinazione della qualità applicata alle aziende, alla gestione dei processi, ai prodotti – ha concluso Lucio Monte di GAL Terre Etna e Alcantara – Fare sistema è fondamentale tra le strutture pubbliche e i produttori che stanno dentro i consorzi”. “La tutela la valorizzazione delle biodiversità dell’agroalimentare siciliana passa attraverso la declinazione della qualità applicata alle aziende, alla gestione dei processi, ai prodotti – ha concluso Lucio Monte di GAL Terre Etna e Alcantara – Fare sistema è fondamentale tra le strutture pubbliche e i produttori che stanno dentro i consorzi”.